chimèra s. f. [dal lat. chimaera, gr. χίμαιρα, propr.
«capra»]. –
1.
a.
Nella mitologia greca, mostro con testa e corpo di leone, una seconda testa di capra sulla
schiena, e una
coda di serpente fornita anch’essa di testa, raffigurata spesso nell’arte antica in atto di
vomitare fuoco;
era considerata come un’incarnazione di forze fisiche distruttrici (vulcani o tempeste).
b. In araldica, figura fantastica derivata
dal mito greco
ma rappresentata con testa di donna, petto e zampe posteriori d’aquila, zampe anteriori di leone
e coda di
serpente.
2. fig. Idea senza fondamento,
sogno vano,
fantasticheria strana, utopia: le sue speranze non sono che
chimere; l’unità d’Italia sembrava allora una
chimera; inseguire chimere.
3. In zoologia, genere (lat. scient. Chimaera) di pesci cartilaginei: hanno corpo
squaliforme, testa
compressa e bocca piccola; una specie, la ch. mostruosa (lat. scient. Chimaera
monstrosa), vive anche nel Mediterraneo a profondità fra 200 e 1200 m. Si conoscono
molti generi
fossili, dal giurassico al miocene incluso.
4.
In
biologia generale, individuo le cui cellule derivano da due diverse uova fecondate unite
accidentalmente o
sperimentalmente. Spesso i gemelli dizigotici nei mammiferi mostrano di essere chimere per i
gruppi
sanguigni (scambio di cellule staminali durante la vita fetale).
5. In botanica, l’individuo che risulta costituito
da
caratteri specifici diversi, derivanti dalla saldatura delle due parti concrescenti
nell’innesto. Se al
punto di contatto dei tessuti dei due individui innestati si originano rami nei quali, per es.,
il
dermatogeno proviene da cellule di una specie, mentre i tessuti interni da cellule dell’altra
specie, si
hanno chimere periclinali; quando invece la parte
destra di un
ramo o di una foglia è identica al ramo o alle foglie di una specie, mentre la parte sinistra ha
i caratteri
di un’altra specie, oppure vi sono settori alterni fra loro con caratteri delle due specie,
allora si hanno
chimere settoriali.